La globalizzazione, nei settori economici e sociali, ha portato ad un elevato utilizzo delle risorse naturali, soprattutto nelle zone mondiali, dove c’è più elevata densità demografica. Nelle destinazioni turistiche, sia nelle grandi città ad arrivare alle zone interne, l’uso di risorse naturali e ambientali, sono sfruttate intensamente per richiamare un numero crescente di turisti.
Le zone turistiche sono competitive tra di loro, poiché i turisti, che provengono dai paesi più ricchi, possono raggiungere qualsiasi destinazione, grazie ai nuovi mezzi di trasposto e alle loro condizioni di lavoro, con più tempo libero e ferie retribuite.
A causa di questa competizione, a livello di offerta turistica locale, i diversi territori sono portati ad utilizzare senza limiti le loro risorse e attrarre sempre più turisti. Tuttavia, l’elevato tasso di prelievo non risulta, sempre compatibile con la capacità di rigenerazione delle risorse ambientali, siccome, esse sono sovra-utilizzate, sia per il benessere quotidiano, sia per il soddisfacimento edonistico (ed es. l’acqua è una fonte di salute nonché di piacere per le attività di balneazione e di cura per la vita dell’uomo). La pressione umana sull’ambiente può causare una perdita della quantità e della qualità delle citate risorse, causando un generale degrado come inquinamento, perdita di biodiversità, deforestazione, ecc…
Il degrado ambientale è conseguenza, della massa di turisti e dell’insieme dei prodotti e servizi, che i turisti si procurano in funzione dei loro bisogni. Quindi, non è causa del singolo turista, ma dallo stock di risorse usato durante l’attività turistica.
Questo effetto di congestione, causato da troppi turisti, è legato alla capacità di carico o di accoglienza della destinazione turistica, che può essere definita come carico antropico del turismo, e oltre il quale gli impatti si traducono in un danno fisico, economico e sociale netto. I diversi impatti generati dal superamento della capacità di carico possono essere:
· Capacità di carico fisica o ecologica (ccf), come il limite oltre il quale l’ambiente e/o le risorse utilizzate risultano danneggiati;
· Capacità di carico economico (cce), come il limite entro cui la qualità del turismo si riduce e per cui ne diminuisce la domanda;
· Capacità di carico sociale (ccs), come il limite oltre il quale le altre funzioni sociali e/o economiche dell’area considerata risultano danneggiate e/o ostacolate con conseguente degrado della qualità della vita della popolazione ospitante;
· Capacità di carico infrastrutturale, (cci) come limite massimo di donazione di infrastrutture. Ad esempio un aumento dell’approvvigionamento idrico ed energetico rispetto alla qualità di acqua o di energia totale di cui il territorio può dotarsi, può essere positivo, quando tutti ne traggono un beneficio; sarà invece negativo quando si determinano deficienze nella distribuzione di acqua o di energia a carico del residente.
La capacità di carico fisica è fondamentale per individuare l’equilibrio dell’ecosistema, il suo superamento genera costi, sia a conservare, sia a ripristinare l’ecosistema.
Però, per mantenere l’equilibrio nella capacità di carico, bisogna partire dagli aspetti gestionali e strategici connessi a uno sviluppo turistico sostenibile, coordinando i diversi soggetti partecipi, come gli enti locali e di settore, all’interno del sistema di una destinazione turistica locale.
Il co-involgimento dei portatori di interesse è un requisito essenziale perché venga conservata una constante tensione verso il miglioramento continuo e collettivo, pur nel risetto dei differenti, autonomi e talvolta verso confliggenti obiettivi istituzionali, sociali, imprenditoriali della destinazione.
Per arrivare a questo processo e la costruzione di una strategia, si necessita di tenere conto della complessità di diversi elementi:
· Pianificazione: crescita dei centri decisionali e istituzionali a livello orizzontale e verticale; crescita dell’influenza di soggetti come operatori del terzo settore, organizzazioni trasnazionali);
· Finanziamento: progressiva riduzione delle risorse pubbliche a fronte della crescita delle attese dei turisti e degli stakeholder; promozione del ricorso alla finanza privata per gli investimenti
· Gestione: coinvolgimento di operatori privati e del terzo settore nella gestione delle risorse culturali e naturali; necessità di assicurare il coordinamento e la misurazione dei risultati
· Innovazione: crescente frammentazione e personalizzazione della domanda; rapido sviluppo delle tecnologie digitali off-side e on-site.
Tuttavia questi elementi necessitano di una ricerca ed analisi continua, perché il processo di sviluppo non dovrebbe mai interrompersi ma conservare un continuo respiro all’innovazione, così da incorporare i sempre più progressi tecnologici e assecondare le trasformazioni a livello sociale, gestionale e istituzionale, mantenendo protagonista la comunità locale.
In conclusione, l’impatto del settore turistico sulla capacità di carico della destinazione può creare danni economici, ambientali e sociali e far perdere la qualità delle risorse attrattive. Per non far si che ciò non accada, tutti i portatori di interessi locali devono iniziare a pianificare strategie turistiche sostenibili per ridurre l’impatto sia nel breve-medio periodo e sia nel lungo.